I dati suggeriscono che gli effetti benefici esercitati da questo Saccharomyces cerevisiae vivo sono il risultato della sua interferenza con l’espressione dei fattori di virulenza della Candida albicans associati alla modulazione della risposta infiammatoria dell’ospite.
Autori: Gabrielli, E. Pericolini, N. Ballet, E. Roselletti, S. Sabbatini, P. Mosci, A. Cayzeele Decherf, F. Pélerin, Perito, P. Jüsten and A. Vecchiarelli – Beneficial Microbes Article in press
In precedenza abbiamo dimostrato che il trattamento con Saccharomyces cerevisiae vivo esercita effetti terapeutici benefici contro le candidosi vaginali. Qui, investighiamo i potenziali meccanismi esaminando la capacità di modulare sia il fungo sia i fattori relativi all’ospite. Mostriamo che il probiotico a base di S. cerevisiae interferisce marcatamente con le caratteristiche di virulenza della Candida albicans come le aspartil-proteinasi (SAPs) così come le proteine associate alla forma ifale Hwp1 e Ece1 nella cavità vaginale. Per ciò che concerne l’ospite, la soppressione dell’afflusso di neutrofili causata dal fungo nella vagina del topo è probabilmente collegata alla bassa produzione di interleuchina-8 e all’inibizione dell’espressione delle SAPs.
Comunque questi neutrofili hanno mostrato un’iperproduzione di specie reattive all’ossigeno e un aumento di attività “killinig”, paragonati a quelli del topo trattato con placebo. Non c’è stata nessuna evidenza di effetto citotossico da parte del lievito vivo, sia quando utilizzato in vivo su cellule epiteliali vaginali, sia in vitro su epitelio vaginale umano. Le cellule di lievito inattivato non interferiscono con nessuno dei fattori di cui sopra. In conclusione, i dati suggeriscono che gli effetti benefici esercitati da questo S.cerevisiae vivo sono il risultato della sua interferenza con l’espressione dei fattori di virulenza del fungo associati alla modulazione della risposta infiammatoria dell’ospite.